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PITTRICE

Andrea Carreño

PITTRICE

Andrea Carreño

Nelle sue opere, Andrea Carreño propone giochi estetici, tecnici e concettuali basati sulla falsa prospettiva, grazie all’uso di diversi punti di fuga, dimensioni non reali e luci teatrali con l’obiettivo di “intrappolarci” all’interno del dipinto e immaginare le storie che vi accadono. Queste diverse prospettive sono ricordi diversi che assembla all’interno di uno spazio bidimensionale, che è la tela.


Andrea Carreño lavora a memoria. L’artista riconosce che gli oggetti che riempiono i suoi dipinti potrebbero non essere stati nello spazio in cui li rappresenta. Tuttavia, hanno tutti un significato per lei. Questi oggetti simbolici rappresentano periodi della sua vita. Sono associati a un viaggio, un’idea o un sentimento. Ci raccontano storie e ci permettono di immaginare molteplici situazioni legate all’esperienza di ciascuno. In generale, un oggetto, uno spazio e anche un colore ci ricordano qualcosa. Li associamo a persone, situazioni o momenti. A volte sono simboli della Francia, del Messico o simboli del ruolo delle donne con cui Andrea Carreño si identifica.

La memoria per Andrea Carreño fa parte del suo processo creativo, di come e cosa ricorda, è il suo punto di partenza, ma non le interessa che la sua memoria sia così fedele. L’artista riconosce che gli oggetti che riempiono i suoi dipinti potrebbero non essere stati nello spazio in cui li rappresenta. Tuttavia, hanno tutti un significato per lei. Questi oggetti simbolici rappresentano diversi momenti della sua vita, associati a un viaggio, un’idea o un sentimento. Ci raccontano delle cose, e insieme agli spazi in cui si trovano, ci permettono di immaginare molteplici storie legate all’esperienza di ciascuno.